Risk Assessment

HVAC COVID-19

Il servizio TECHNO ONE per la realizzazione del RISK ASSESSMENT degli impianti aeraulici (HVAC) per il rischio SARS-CoV-2 (COVID-19) che permette di evitare/limitare il rischio di diffusione del virus in ambiente tramite gli impianti aeraulici.

Rischio diffusione COVID-19: causa circolazione forzata dell’aria all’interno degli ambienti

 

I principali impianti aeraulici coinvolti sono:

 

  • impianti di ventilazione;
  • condizionamento e climatizzazione;
  • impianti di estrazione e ventilazione meccanica controllata;
  • fan coil, split e termo-ventilanti

 

La valutazione deve identificare:

 

  • Modalità possibili di diffusione del virus, in funzione della tipologia di HVAC sia acceso, sia spento
  • Rischi specifici generati dalla tipologia di impianti presenti negli edifici
  • Azione mitigative da mettere in atto al fine di limitare o meglio azzerare il contagio
  • Stima preliminare conseguenti azioni preventive/correttive/migliorative in termini di tempi/costi/fattibilità

Elementi basilari per una corretta valutazione del potenziale di diffusione in ambiente
del virus SARS-CoV-2

 

  • la temperatura,
  • l’umidità relativa dell’aria ambiente,
  • il tasso di ricambio dell’aria,
  • la direzione e l’intensità dei flussi d’aria,
  • l’aerodinamica delle goccioline in cui è presente il virus, potendo queste variabili influenzare fortemente la distanza di diffusione e di caduta ed il tempo di persistenza in aria,
  • il rischio della zona geografica (regione/provincia/città) definito base al report di monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità dell’11 giugno 2020.

 

In particolare, la potenziale presenza in ambiente, in cui vi sia un soggetto contagioso per COVID-19, di droplet nuclei infettanti, contemporaneamente alla presenza di un impianto di ventilazione/climatizzazione in funzione, comporta il rischio che il SARS-CoV-2 possa essere veicolato a distanza, attraverso le condotte di distribuzione dell’aria, quando presenti, o persistere in ambiente, particolarmente in presenza di impianti di climatizzazione locali che ricircolano l’aria.

Indicazioni di livello nazionale

Le indicazioni si pongono in continuità con le indicazioni di livello nazionale:

 

IL DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 2008, N. 81 È LA CORNICE NATURALE PER SUPPORTARE LA GESTIONE INTEGRATA DEL RISCHIO CONNESSO ALL’ATTUALE PANDEMIA COVID 19. È NECESSARIO ELABORARE UN ADDENDUM AL DL 81/2008 CHE CONTEMPLI PROCEDURE/ISTRUZIONI OPERATIVE COERENTI CON LE INDICAZIONI OPERATIVE DELL’ORDINANZA DELLA REGIONE LOMBARDIA ED EVENTUALMENTE INTEGRATE CON SOLUZIONI DI EFFICACIA SUPERIORE.

Il covid-19 (o meglio sars-cov-2) rappresenta un rischio biologico generico.

Rapporti Istituto Superiore Sanità:

Si raccomanda di fare riferimento anche alle misure Anti-contagio previste dal DPCM 11.03.2020 (Art. 1, comma 7, punto d) con uno specifico Protocollo di Sicurezza, aggiornando il DVR valutando il rischio da infezione da coronavirus COVID 19 in ambiente di lavoro e individuato le relative misure di prevenzione e protezione e definito le opportune procedure di lavoro, DPI, misure di contenimento e compartimentazione, erogando la dovuta formazione all’utilizzo dei DPI necessari.

 

In sintesi

In linea generale, dai documenti sopra elencati, è possibile sintetizzare e raggruppare le indicazioni operative proposte che andranno sempre preventivamente valutate in termini di efficacia e fattibilità:

  • Favorire il ricambio d’aria negli ambienti interni (in maniera naturale o forzata).
  • In ragione dell’affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti, dovrà essere verificata l’efficacia degli impianti al fine di garantire l’adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative vigenti. In ogni caso, l’affollamento deve essere correlato alle portate effettive di aria esterna.
  • Escludere totalmente, se tecnicamente fattibile, la funzione di ricircolo dell’aria e se ciò non fosse tecnicamente possibile, rafforzare ulteriormente le misure per il ricambio d’aria naturale.
  • Se tecnicamente possibile, va aumentata la capacità filtrante del ricircolo, sostituendo i filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il mantenimento delle portate.
  • Nei servizi igienici va mantenuto in funzione continuata l’estrattore d’aria.
  • Garantire la pulizia, ad impianto fermo, dei filtri dell’aria di ricircolo per mantenere i livelli di filtrazione/rimozione adeguati.
  • Attività di pulizia e sanificazione degli impianti devono essere effettuate sulla base delle indicazioni fornite dal produttore ad impianto fermo ed in condizioni di completa sicurezza.
  • ISS suggerisce di evitare di utilizzare e spruzzare prodotti per la pulizia detergenti/disinfettanti spray direttamente sul filtro per non inalare sostanze inquinanti, durante il funzionamento.
  • Viene inoltre consigliato di pulire le prese e le griglie di ventilazione con panni puliti in microfibra inumiditi con acqua e con i comuni saponi, oppure con una soluzione di alcool etilico con una percentuale minima del 70% v/v asciugando successivamente.
  • ISS consiglia di programmare una pulizia periodica, ogni quattro settimane, dei filtri dell’aria di ricircolo del fancoil/ventilconvettore per mantenere gli adeguati livelli di filtrazione/rimozione.
  • La pulizia dei filtri, il controllo della batteria di scambio termico e le bacinelle di raccolta della condensa possono contribuire a rendere più sicuri gli edifici riducendo la trasmissione delle malattie, compreso il virus SARS-CoV-2.
  • È comunque fondamentale riferirsi al manuale di uso e manutenzione dell’impianto per le attività di manutenzione, pulizia e sanificazione.
Image

 


Se vuoi avere maggiori informazioni

CONTATTACI