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Soluzione per condotte in muratura o con coibentazione interna in fibre artificiali vetrose; un articolo di Ing. Gregorio Mangano
La presenza di muratura o coibentazione interna ai canali rappresenta una situazioni di rischio e una “anomalia impiantistica” perchè la porosità della muratura e del materassino favorisce l’accumulo di contaminanti nell’impianto e la contaminazione microbiologica, mentre il deterioramento del materassino o della muratura porta al distacco di pulviscolo e delle fibre che vengono quindi, con il passaggio dell’aria, trasportate negli ambienti.
Spesso i materiali che compongono i materassini di coibentazione interna sono la lana di roccia, la lana di vetro e le fibre ceramiche che sono materiali fibrosi a trama fine, composti principalmente da silicati ed alluminati. Le fibre che si possono staccare dal materassino sono molto fini, rientrano nelle casistiche delle PM 10, PM 20, PM 2,5 (il valore numerico indica la dimensione massima in micrometri delle particelle).
La loro inalazione può provocare irritazione delle vie respiratorie, disturbi alla vista in caso di contatto con gli occhi, abrasioni ed irritazioni della pelle, in quanto le fibre di lana di vetro e lana di roccia, pur essendo state classificate nel gruppo 3 (non cancerogene per l’uomo) dallo IARC, mostrano fase di rischio R38 (irritanti per la pelle). Le fibre ceramiche invece, sono state classificate cancerogene R49-38.
Schede internazionali di sicurezza per dettagli tecnici e indicazioni di pericolosità
L’incapsulamento oppure Coating, è un trattamento che viene applicato all’interno di un condotto quando è deteriorato o presenta sempre al suo interno fibre minerali che si disgregano ad esempio lana di vetro, fibra di roccia, fibra di vetro, amianto.
In questo caso il condotto deteriorato non è più liscio, e presenta delle porosità nelle quali possono insinuarsi dei residui organici che con il tempo proliferano e vengono quindi con il passaggio dell’aria trasportati negli ambienti.
Inoltre le fibre del materassino disgregato vengo trasportate ed immesse in ambiente.
L’incapsulamento si ottiene mediante lo spray/stesura manuale all’interno del condotto di un prodotto liquido (DUCTCOAT) che una volta asciugato, diventa come una resina, quindi riveste di nuovo il condotto con un film molto spesso e resistente, che va ad inglobare e ricoprire la superficie porosa sottostante.
Questa operazione si esegue solo dopo avere spazzolato via tutto lo sporco/detriti presenti sulla superficie
I vantaggi tangibili sono dovuti soprattutto dal fatto che l’unica alternativa al coating è la sostituzione totale dei condotti.
Quindi minor tempo per mettere a norma l’impianto, minori costi dovuti allo smontaggio e rimontaggio di controsoffitti e arredi vari, minor disagio per il cliente utilizzatore dei locali dovuto ai tempi di transito di installatori, elettricisti, falegnami etc. Inoltre non si ostacola l’attività lavorativa.
Inoltre il prodotto utilizzato, oltre a non emettere esalazioni nocive o fastidiose è un alghicida e fungicida, pertanto va a garantire una salubrità nel tempo dell’aria immessa nei locali.
La durata del coating è molto elevata e resistente alle azioni meccaniche, infatti dopo avere applicato la giusta quantità di incapsulante, si raggiunge uno spessore protettivo di circa 1 mm in superficie ed è possibile quindi effettuare operazioni future di bonifica delle condotte mediante uso di elettrospazzole.
Ecco alcuni esempi di interventi analoghi su canalizzazioni coibentate internamente.
Canale coibentato internamente – prima della Bonifica
Canale Coibentato Internamente - dopo Bonifica
Lo smontaggio e lo smaltimento dei canali contenenti lana di vetro deve essere svolto seguendo quanto prescritto dal Decreto 13541 del 22/12/2010 della Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia LINEA GUIDA PER LA BONIFICA DI MANUFATTI IN POSA CONTENENTI FIBRE VETROSE ARTIFICIALI che prevede un’indagine preliminare mediante campionamenti e successivamente definisce le misure operative da adottare durante le operazioni di bonifica dei manufatti già in posa e contenenti fibre artificiali vetrose. In alcuni casi è previsto comunque l’incapsulamento prima del trasporto e smaltimento. In allegato estratto Allegato A e di seguito alcuni stralci:
b) Misure operative da adottare durante le operazioni di bonifica di manufatti contenenti FAV presenti all’interno e/o all’esterno degli immobili come rivestimento, ad esempio, di tubazioni e/o canalizzazioni di aerazione
Le casistiche più comunemente riscontrabili afferiscono alle seguenti tipologie per le quali sono indicate le seguenti metodiche:
Al termine delle operazioni di bonifica dei manufatti contenenti FAV con tenore ossidi alcalino/alcalino terrosi < 18 % e diametro minore di 6 μm deve essere verificata la restituibilità degli ambienti bonificati a seguito di campionamento ambientale ed analisi del campione con Microscopia Elettronica a Scansione dotata di microanalisi a Raggi X di Fluorescenza (SEM-EDS) la cui metodologia è descritta nel capitolo 5
Caratteristiche Tecniche:
Può operare in condotte sia circolari che rettangolari da 350 mm fino a 1500 mm.