NORMATIVA E LINEE GUIDA

Manutenzione impianti aeraulici: Normativa e linee Guida

In questo articolo vengono trattati in modo esaustivo gli aspetti della Normativa e delle Linee Guida, le prescrizioni tecniche e le tempistiche di ispezione visiva/tecnica, intervento di sanificazione e bonifica impianti aeraulici e condotte di aerazione per uniformarsi ai dettami della legge e mantenere in regola i locali delle attività produttive e commerciali.

1.1 Riferimenti Normativi sulla sanificazione impianti aeraulici

La normativa vigente in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, D.L.vo 81/2008 art. 64, obbliga i datori di lavoro a provvedere affinchè i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi vengano sottoposti a regolare pulitura, onde assicurare condizioni igieniche adeguate. Tale obbligo riguarda anche gli impianti di Climatizzazione e Ventilazione ed i loro componenti.
All’allegato IV – Requisiti dei luoghi di lavoro - al punto 1.9 Microclima sottopunto 1.9.1 “Aerazione dei luoghi di lavoro” recita con riferimento agli impianti aeraulici:

  • 1.9.1.4 Gli stessi impianti aeraulici devono essere periodicamente sottoposti a controlli, manutenzione, pulizia e sanificazione per la tutela della salute dei lavoratori.
  • 1.9.1.5 Qualsiasi sedimento o sporcizia che potrebbe comportare un pericolo immediato per la salute dei lavoratori, dovuto all’inquinamento dell’aria respirata, deve essere eliminato rapidamente.


Già l’Accordo della Conferenza permanente per i rapporti tra Stato e le Regioni del 5 ottobre 2006 con cui è stata sancita l’adozione delle “Linee guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di Climatizzazione” aveva sottolineato gli obblighi dei datori di lavoro relativamente alla regolare pulizia e manutenzione tecnica degli impianti.

Tale Accordo, tutt’ora vigente, ha introdotto nuovi concetti in tema di Pianificazione della manutenzione (Art. 1), di Requisiti igienici per le operazioni di manutenzione degli impianti di Climatizzazione (Art. 2) e anche di Qualificazione e Formazione del personale (Art. 3 ) che deve essere istruito all’uopo.

Nel novembre 2011, grazie al recepimento da parte della UNI della norma europea EN 15780 dal titolo “ Ventilazione degli edifici – Condotte – Pulizia dei sistemi di ventilazione”, sono stati introdotti i criteri per la valutazione delle condizioni di pulizia delle condotte di distribuzione dell’aria e le procedure da adottare.

Più recentemente, il 13 febbraio 2013 è stato pubblicato l’Accordo sancito tra la Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato e le Regioni, dal titolo “Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento dell’aria”.

Più recentemente sono state emesse le nuove specifiche Linee Guida Italiane per la prevenzione e il controllo della legionellosi del 7 maggio 2015.

Per quanto riguarda le misure da adottare per prevenire e controllare la diffusione della Legionella all’interno degli impianti di climatizzazione e di distribuzione dell’acqua calda e fredda sanitaria, esiste un documento della Conferenza Permanente per i rapporti tra Stato e Regioni, dal titolo “Linee guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi” , datato 4 aprile 2000, ed un documento, pubblicato dal medesimo organismo, datato 26/01/2005 dal titolo “Linee guida recanti indicazioni sulla Legionellosi per i gestori di strutture turistico ricettive e termali”.

Più recentemente diverse regioni hanno legiferato sull’argomento.

Per tutte riportiamo qui di seguito le delibere adottate delle regioni Emilia Romagna e Lombardia e le linee guida pubblicate dall’ARPA agenzia del territorio del Molise, con il patrocinio dell’AICARR, particolarmente completo dal punto di vista tecnico.

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DGR Emilia Romagna 21/07/2008
“Linee guida per la sorveglianza e il controllo della Legionellosi nelle strutture turistico ricettive e termali”

DGR Lombardia 24/02/2009
“Linee guida per la sorveglianza e il controllo della Legionellosi nelle strutture socio – sanitarie”

ARPA Agenzia Regionale per la protezione ambientale del Molise ottobre 2010
“Linee guida per la prevenzione impiantistica della Legionellosi”

A questo punto, disponendo dei necessari riferimenti normativi e procedurali, anche se non sempre coerenti e in alcuni casi addirittura in manifesta conflittualità tra di loro (vedi disposizioni dalla norma EN 15780 e prescrizioni degli Accordi Stato e Regione in vigore), la manutenzione degli impianti che, nella maggior parte dei casi, era stata sino ad oggi disattesa riguardo a tali aspetti, limitandosi ai soli interventi finalizzati alla pulizia dei filtri e dei componenti accessibili, dovrà ora prevedere anche i controlli sullo stato di pulizia delle reti aerauliche ed in generale sulla igienicità di tutti i componenti installati.

  1.2 Terminologia

  • SANIFICAZIONE - Processo atto a rendere igienicamente sano l’ambiente e le attezzature. Consiste in due fasi distinte ma non affatto indipendenti tra loro: Pulizia – Disinfezione o Sterilizzazione
  • PULIZIA - Parte integrante del processo di Sanificazione che deve sempre precedere qualsiasi intervento di disinfezione e sterilizzazione. Con il termine pulizia si intende il complesso di procedimenti e operazioni atti a rimuovere meccanicamente i contaminanti su superfici ed oggetti.
  • DISINFEZIONE - Procedura atta ad eliminare o distruggere i microrganismi patogeni, ma non necessariamente tutte le forme microbiche, su oggetti inanimati, mediante l’applicazione di idonei processi fisici o chimici
  • STERILIZZAZIONE - Processo fisico o chimico finalizzato alla distruzione di ogni forma microbica vivente, in forma sia vegetativa che sporale. Il livello di sicurezza di sterilità (SAL) corrisponde alla probabilità teorica ≤ 1 su 1 milione (SAL ≤ 10-6) di rilevare un organismo sopravvivente all’interno di un lotto di sterilizzazione

1.3 Gerarchia delle fonti Normative

La sussistenza, come già sopra accennato, di diffuse incongruenze tra la norma UNI EN 15780, rappresentante degli standard internazionali del settore, e le disposizioni legislative summenzionate, operanti sul territorio italiano, pone pertanto un serio problema interpretativo:

Nella attività di tutti i giorni quale norma seguire?
Il dato fondamentale è che per sua stessa natura la norma tecnica europea EN, che viene emanata in Italia all’UNI, è una norma di applicazione volontaria, una cosiddetta norma di “Buona Tecnica”.

Perché riceva una diretta cogenza sul piano dell’ordinamento e quindi una sanzionabilità di natura civile penale, occorre un Atto di recepimento ad opera di una fonte legislativa (Legge del Parlamento, Decreto legge, Decreto legislativo o Legge regionale)

Finchè non viene in tal modo recepita essa deve essere considerata fonte normativa di grado subordinato rispetto alle leggi dello Stato, delle Regioni ed alle Linee guida Ministeriali.

Deve essere invece considerata sovraordinata rispetto alle linee guida di Enti od Organismi privati (Es. NADCA) 

1.4 Linee Guida Stato Regioni 2013

1.4.1 Scopo della Procedura

Questa procedura fornisce al datore di lavoro indicazioni pratiche per la valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento dell’aria e per la pianificazione degli interventi di manutenzione, in considerazione di quanto riportato nelle Leggi regionali, Linee guida nazionali e norme tecniche prodotte sull’argomento.

1.4.2 Campo di Applicazione

Impianti di trattamento dell’aria, a servizio di ambienti di lavoro chiusi, destinati a garantire il benessere termo-igrometrico degli occupanti.

1.4.3 Controlli sull’impianto Aeraulico

Bonifica impianti aeraulici e condotte di aerazione - prima e dopo intervento sanificazione
Bonifica impianti aeraulici e condotte di aerazione - prima e dopo intervento sanificazione

Per il mantenimento dei requisiti igienici è necessario effettuare periodici interventi di pulizia e manutenzione che devono prevedere una ispezione visiva e, se necessaria, una tecnica.
Le sezioni dedicate alle ispezioni ed i relativi allegati contengono indicazioni tratte dalle Linee Guida dell’accordo Stato Regioni del 2006:
Il primo controllo deve avvenire all’attivazione dell’impianto al fine di accertare che esso sia stato posto in opera pulito e, se necessario, sanificato (assenza di detriti e polvere di cantiere, ecc.)
Il limite ammissibile per il particolato depositato nei condotti dell’aria considerati puliti, privi di rivestimento interno, è di 0,075 g/mq (secondo il NADCA vacuum test)

I sistemi impiantistici devono essere controllati regolarmente e devono essere puliti, se necessario, da personale qualificato; un sistema può definirsi mantenuto pulito solo quando tutte le superfici del sistema stesso (in particolare dei condotti dell’aria) non presentino accumuli di particolato superiori a 1 g / mq
Le ispezioni igieniche dei sistemi di condizionamento dell’aria devono essere effettuate da personale tecnico competente del settore:

  • Ogni tre anni per sistemi senza umidificatori d’aria
  • Ogni due anni nel caso di sistemi con umidificatori a vapore
  • Ogni anno nel caso di sistemi con umidificatori ad acqua

 

      In particolare il documento datato 2013 modifica le linee guida del 2006 per quanto concerne:

 

  • Possibilità di valutare lo stato di manutenzione e quello igienico dell’impianto mediante ispezione visiva, che può essere svolta indipendentemente da quella tecnica.
  • Periodicità di esecuzione delle due tipologie di ispezioni (visiva e tecnica) non predeterminata, ma programmabile sulla base degli esiti di quelle precedenti.

 

Questo documento ribadisce la necessità, già individuata nelle liee guida del 2006, dell’istituzione di un registro degli interventi di manutenzione, ordinari e straordinari, effettuati sull’impianto, fornendo anche una Check List delle verifiche oggetto di ispezione visiva che, unitamente ad un modello di rapporto dei risultati dell’ispezione tecnica, dovranno essere allegati al suddetto registro.

1.4.4 Ispezione Visiva

L’ispezione visiva permette di accertare lo stato dei vari componenti dell’impianto nell’ambito di interventi manutentivi programmati. Tale esame consiste nel valutare lo stato igienico di alcuni punti critici dell’impianto e la loro funzionalità.

Responsabile della pianificazione degli interventi di manutenzione:

  • Datore di lavoro o suo incaricato (RSPP, ecc.)

Esecutore:

  • Personale incaricato della manutenzione ordinaria dell’impianto.Riguardo gli obblighi formativi di tale personale il riferimento è dato dalle Leggi Regionali e dalle Linee Guida Accordo Stato Regioni 2006 punto 3.
  • Categoria B: Formazione per personale addetto a semplici operazioni di igiene e ispezione sui sistemi di condizionamento dell’aria
  • Categoria A: Formazione dei responsabili dell’igiene

Periodicità:

  • Fatte salve le indicazioni del fabbricante presenti sul manuale di istruzione e uso o eventuali indicazioni di specifiche leggi, la frequenza delle ispezioni visive consigliate è annuale, o comunque stabilita in base ai risultati delle precedenti ispezioni e della valutazione dei rischi (una periodicità semestrale è raccomandata per edifici con sistemi di umidificazione adiabatica)

Principali componenti dell’impianto da ispezionare e operazioni da effettuare:

  • UTA (UNTA’ TRATTAMENTO ARIA)
    • SERRANDE DI PRESA ARIA ESTERNA
      Valutare la presenza di sporcizia, detriti, resti di origine animale o vegetale
    • FILTRI
      Valutare lo stato di deterioramento, la polvere depositata, l’eventuale presenza di muffe. Verifica durata del filtro dichiarata dal fabbricante
    • VASCA RECUPERO ACQUA DI CONDENSA
      Accertarsi che sia pulita, senza sedimenti o evidenti tracce di biofilm
    • SIFONE DI DRENAGGIO
      Verificare la presenza di incrostazioni o altre possibili cause di intasamento
    • PARETI
      Valutare la presenza di sporcizia, ruggine o proliferazione di muffe
    • BATTERIE DI SCAMBIO TERMICO
      Valutare lo stato di conservazione, la presenza di sporcizia, la contaminazione microbiologica, incrostazioni o rotture
    • UMIDIFICATORI
      Valutare la presenza di depositi di calcare o di incrostazioni
  • TERMINALI DI MANDATA DELL’ARIA:
    Valutare la presenza di sporcizia e di tracce di sporco sulle pareti immediatamente circostanti
  • CONDOTTE DELL’ARIA:
    Valutare la presenza di polvere, detriti, incrostazioni ed evidenti tracce di crescita microbica (muffe) in una parte rappresentativa dei componenti in mandata e ripresa (condotte rigide, condotte flessibili, rivestimenti termoacustici, serrande)
  • TORRI DI RAFFREDDAMENTO:
    Valutare la presenza o meno di incrostazioni, sedimenti e biofilm microbico nel bacino della torre di raffreddamento

1.4.5 Ispezione Tecnica

L’ispezione tecnica prevede normalmente campionamenti e/o controlli tecnici sui componenti dell’impianto al fine di valutarne l’efficienza, lo stato di conservazione e le condizioni igieniche.
Essa permette di diagnosticare le criticità manifestate dall’impianto, le misure da intraprendere e la tempestività con cui intervenire.

Responsabile della pianificazione degli interventi di manutenzione:

  • Datore di lavoro o suo incaricato (RSPP, ecc.)

Esecutore:

  • Personale tecnico specializzato, incaricato della manutenzione.
  • Riguardo gli obblighi formativi di tale personale il riferimento è dato dalle Leggi Regionali e dalle Linee Guida Accordo Stato Regioni 2006 punto 3
  • Categoria B: Formazione per personale addetto a semplici operazioni di igiene e ispezione sui sistemi di condizionamento dell’aria
  • Categoria A: Formazione dei responsabili dell’igiene.

Periodicità:

  • In considerazione della diversità delle tipologie di impianto non è possibile predeterminare la periodicità di esecuzione della ispezione. Questa dovrà essere determinata caso per caso, sulla base della valutazione dei rischi specifici presenti e dell’esito delle precedenti ispezioni visive e tecniche.
    Tuttavia, nel caso di controlli microbiologici, su alcuni componenti dell’impianto può essere prevista o suggerita una periodicità.

Principali componenti dell’impianto da ispezionare e operazioni da effettuare:

  • UTA (UNTA’ TRATTAMENTO ARIA)
    • Misura differenza di pressione dell’aria a monte e a valle delle sezioni filtranti, per escludere intasamenti dovuti all’accumulo di polvere
    • Misura differenza di portata dell’aria a monte e a valle delle batterie di scambio termico, al fine di valutarne il corretto stato di manutenzione
    • Monitoraggio biologico dell’acqua circolante nelle sezioni di umidificazione adiabatica, al fine di valutare l’entità della contaminazione microbica

La carica batterica totale presente nell’acqua di umidificazione non deve superare 1.000 CFU (unità formanti colonia) / ml (10 6 CFU / l)
In caso di concentrazioni rilevate < a 103 CFU / l non si prevede alcun intervento.

In caso di concentrazioni rilevate < a 106 CFU / l > a 103 CFU / l si procede alla pulizia del bacino, alla sostituzione dell’acqua e ad un nuovo esame microbiologico a distanza di 15 gg.

In caso di concentrazioni rilevate > a 10 3 CFU / l si procede ad un intervento di sanificazione. 

 

  • CONDOTTE DELL’ARIA
    • Misurazione della quantità di polvere sedimentata, al fine di valutare che le condizioni igieniche rientrino nella normalità
    • Valutazione dello stato conservativo di eventuali rivestimenti termoacustici, al fine di valutare l’eventuale polverizzazione e contaminazione della coibentazione, ed il corretto funzionamento delle serrande
  • TERMINALI DI MANDATA
    • Misurazione, a campione, della portata dell’aria in corrispondenza dei terminali di mandata negli ambienti e confronto con quella riportata a progetto, al fine di valutare l’eventuale presenza di intasamenti o il malfunzionamento delle serrande
    • Controllo dei parametri microclimatici (Temperatura – UR % – Velocità dell’aria)
  • TORRI DI RAFFREDDAMENTO
    • Monitoraggio microbiologico dell’acqua del bacino della torre di raffreddamento al fine di valutare l’entità della contaminazione microbica
    • Le operazioni di drenaggio e pulizia andrebbero svolte almeno due volte l’anno e comunque sempre dopo un periodo di non utilizzo. In occasione di tali operazioni non è normalmente necessario effettuare controlli microbiologici
    • La carica batterica totale presente nell’acqua di umidificazione non deve superare 10.000 CFU (unità formanti colonia) / ml (107 CFU / l)
    • In caso di concentrazioni rilevate < a 103 CFU / l non si prevede alcun intervento.
    • In caso di concentrazioni rilevate > a 104 CFU / l si procede ad un intervento di sanificazione.

1.4.6 Monitoraggio Microbiologico

Le linee guida della Conferenza permanente per i rapporti tra Stato e Regioni e le successive delibere, che alcune regioni hanno adottato sull’argomento, prescrivono di valutare lo stato igienico dei componenti dell’impianto attraverso il monitoraggio microbiologico delle superfici a contatto del flusso dell’aria.
In tal caso è raccomandabile valutare le cariche totali batteriche e micotiche (riferite a lieviti e muffe).

Inoltre, allorquando gli occupanti di ambienti lavorativi chiusi, lamentino sintomatologie potenzialmente correlabili con l’esposizione ad allergeni di origine biologica (riniti, dermatiti, asma, ecc.) occorre escludere tale rischio attraverso la ricerca di contaminanti di origine microbica, animale o vegetale.

Nel caso si rendesse necessario effettuare campionamenti microbiologici nell’impianto di climatizzazione al fine di rendere confrontabili i dati di successivi campionamenti, è opportuno effettuare i controlli utilizzando sempre le medesime matrici (aria, polvere) e monitorando nel tempo gli stessi punti di prelievo.

È anche utile associare al campionamento i rilievi microclimatici di base (temperatura, umidità relativa e velocità dell’aria)

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Punti di prelievo per i campionamenti microbiologici:

  • Condotte aria in mandata e ripresa se è previsto il ricircolo (polvere o superfici)
  • Ventilatori (superfici)
  • Batterie di scambio termico (superfici)
  • Pareti interne dell’UTA (superfici)

Eventuali campionamenti dell’aria vanno effettuati sull’aria in uscita dai terminali di mandata (50 cm di distanza) e le cariche, espresse in Unità Formanti Colonia per metro cubo d’aria (UFC / m3), devono essere confrontate con le cariche rilevate all’esterno dell’edificio al fine di evidenziare eventuali fenomeni di concentrazione.

Si evidenzia come, relativamente ai risultati del monitoraggio microbiologico dell’aria, così come per quello delle superfici, non esistano valori limite di riferimento contemplati nella legislazione italiana, né Organismi Istituzionali competenti in materia abbiano formulato indicazioni al riguardo.

1.5 Linee Guida Legionellosi - 2015

I PASSI PIU’ SIGNIFICATIVI DELLE LINEE GUIDA STATO REGIONI RELATIVE ALLA PREVENZIONE ED IL CONTROLLO DELLA LEGIONELLOSI - 2015.

Più recentemente con l’emissione delle nuove specifiche Linee Guida Italiane per la prevenzione e il controllo della legionellosi del 7 maggio 2015, il Controllo del Rischio Legionellosi non può ora essere perseguito esclusivamente tramite campionamenti d’acqua ma richiede uno studio accurato e dettagliato di ogni singolo impianto potenzialmente a rischio che permetta la definizione e l’applicazione routinaria di un Piano di Controllo basato sulle sue specifiche peculiarità, che tuteli efficacemente lo stabilimento nel quale è esercitato sia sul lato della Salute e Sicurezza, sia sul lato legale e di tutela dell’immagine.

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Si riportano di seguito i passi più significativi della normativa:

5. INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE, LA REALIZZAZIONE E LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI

 

5.3. Impianti aeraulici

Prese d’aria esterna
Le prese d’aria esterna ….. occorre inoltre che siano ubicate ad idonee distanze (distanza minima 20 metri, preferibilmente superiore ai 50 metri o ancora superiore in presenza di venti prevalenti) da camini e da altre fonti di emissione di aria potenzialmente contaminata, con particolare riferimento a torri di raffreddamento, condensatori evaporativi e bocche di espulsione dell’aria dello stesso o di altri impianti aeraulici.

Filtri
Il costo di una filtrazione più efficace è molto inferiore a quello della pulizia dei componenti delle reti di distribuzione….. Sui sistemi di ripresa dell’aria dovrebbero essere installati filtri almeno di pari classe.

Sistemi di umidificazione
Non è consentito l’utilizzo di sistemi di umidificazione che possono determinare ristagni d’acqua. Si sconsiglia l’uso di umidificatori con ricircolo d’acqua interno all’Unità di Trattamento dell’Aria.

Batterie di scambio termico
…Risulta pertanto necessario installare vasche dotate della dovuta inclinazione in modo da evitare ristagni, e realizzarle con materiali anticorrosivi per agevolarne la pulizia. Gli scarichi delle vasche devono essere adeguatamente sifonati.

Silenziatori
I materiali fonoassorbenti impiegati di solito sono del tipo poroso e fibroso, e quindi particolarmente adatti a trattenere lo sporco e di difficile pulizia. Si raccomanda quindi l’impiego di finiture superficiali che limitino tali inconvenienti …

5.6. Gestione degli impianti aeraulici

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Durante l’esercizio degli impianti è importante eseguire:

  • Ispezioni tecniche per controllarne e rilevarne il corretto funzionamento come riportato dall’Accordo del 7 Febbraio 2013 tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano sul Documento recante “Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento aria e dalle Linee Guida del 5 Ottobre 2006 emesse dalla Presidenza del Consiglio (Conferenza Permanente Stato-Regioni) denominate "Schema di Linee Guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione".
  • L’ispezione igienico sanitaria deve verificare le condizioni dell’impianto nel suo insieme, dalla presa d’aria primaria, alle unità di trattamento dell’aria (UTA), ai canali di mandata e di ripresa, fino alle bocchette di immissione in ambiente.
  • Visite di controllo, con periodicità da definirsi anche in base alla valutazione del rischio, per verificarne le condizioni igienico-sanitarie nel suo complesso.

Canalizzazioni
Ai fini di una buona manutenzione delle condotte dell’aria occorre progettare, costruire ed installare i sistemi aeraulici tenendo anche presente le seguenti esigenze manutentive:

  • prevedere la possibilità di drenare efficacemente i fluidi usati per la pulizia
  • evitare di collocare l’isolamento termico all’interno delle condotte, considerata la difficoltà di pulire in modo efficace l’isolante stesso
  • dotare (a monte ed a valle) gli accessori posti sui condotti (serrande, scambiatori, ecc.) di apposite aperture di dimensioni idonee a consentire la loro pulizia
  • ridurre al minimo l’uso di condotti flessibili corrugati e utilizzare materiali sufficientemente solidi per permetterne una facile pulizia meccanica
  • utilizzare terminali smontabili per la mandata e il recupero dell’aria.


In particolare i controlli sono da eseguirsi presso le seguenti sezioni dell’impianto considerate più critiche:

Filtri

  • È da controllare lo stato di efficienza dei filtri ….
  • Batterie di scambio termico
  • Vanno periodicamente pulite e disinfettate le vasche di raccolta della condensa e le superfici alettate con la rimozione dello sporco organico ed inorganico.
  • Umidificatori dell’aria ambiente
  • Deve essere assicurato che non si verifichi formazione di acqua di condensa …

Umidificatori adiabatici
La qualità dell’acqua utilizzata nelle sezioni di umidificazione adiabatica deve essere periodicamente controllata. La frequenza di controllo deve essere fornita dalla valutazione del rischio legionellosi. L’incremento della carica batterica deve essere prevenuta …

Sanificazione dell’impianto

Unità di trattamento aria
Tutte le batterie di scambio termico, le vasche di raccolta dell’acqua di condensa, gli umidificatori, i ventilatori, le serrande e le griglie devono essere puliti utilizzando uno o una combinazione dei seguenti metodi:

  • lance ad aria ad alta pressione.
  • sistemi a vapore. apparecchiature ad acqua.
  • aspirazione con aspiratori dotati di filtri HEPA.
  • detergenti non aggressivi.
  • sistemi manuali

Sezione filtrante
La sezione filtrante deve essere accuratamente pulita ed ogni residuo o ruggine deve essere rimosso. I filtri devono essere regolarmente sostituiti, nel rispetto delle specifiche fornite dal costruttore.

Umidificatori adiabatici
Sulla base della valutazione del rischio, il circuito della sezione di umidificazione deve essere regolarmente sanificato senza compromettere l’integrità del componente.

Canalizzazioni degli impianti centralizzati
Sulla base della valutazione del rischio, le canalizzazioni devono essere preliminarmente pulite e successivamente disinfettate mediante nebulizzazione, con apparecchiature idonee, del prodotto disinfettante. Tale operazione deve essere eseguita in più punti della distribuzione aeraulica, per consentire il dispensamento del prodotto disinfettante su tutta la superficie delle canalizzazioni.

1.6 Confronto delle disposizioni vigenti

1.6.1 CLASSI DI QUALITÀ DI PULIZIA DEGLI IMPIANTI

    NORMA UNI EN 15780
  • BASSA: Locali occupati in modo intermittente : Archivi, locali tecnici, ecc..
  • MEDIA: Uffici, alberghi, ristoranti, scuole, teatri, abitazioni, aree commerciali, edifici per mostre, edifici per attività sportive, aree comuni negli ospedali, aree comuni nelle industrie
  • ALTA: Laboratori, aree di trattamento negli ospedali, uffici di alta qualità

1.6.2 Tempistiche per l’Ispezione Tecnica

ACCORDO STATO REGIONI 5 OTTOBRE 2006 (punto 2.1 ultimo capoverso)

TIPO DI UMIDIFICAZIONE

TEMPISTICA RACCOMANDATA

Nessuna umidificazione

36 mesi

Umidificazione a vapore

24 mesi

Umidificazione adiabatica

12 mesi

ACCORDO STATO REGIONI 7 FEBBRAIO 2013 (pagina 7)
Periodicità programmata sulla base dell’esito delle precedenti ispezioni visive e tecniche
UNI EN 15780

CLASSI DI PULIZIA

UTA

Filtri

Umidificatori

Condotte

Terminali

BASSA

24 mesi

12 mesi

12 mesi

48 mesi

48 mesi

MEDIA

12 mesi

12 mesi

6 mesi

24 mesi

24 mesi

ALTA

12 mesi

6 mesi

6 mesi

12 mesi

12 mesi

1.6.3 Tempistiche per controlli Microbiologici

ACCORDO STATO REGIONI 7 FEBBRAIO 2013 (pagina 7)
MONITORAGGIO MICROBIOLOGICO IMPIANTO
Allorquando gli occupanti di ambienti lavorativi chiusi, lamentino sintomatologie potenzialmente correlabili con l’esposizione ad allergeni di origine biologica (riniti, dermatiti, asma, ecc.) occorre escludere tale rischio attraverso la ricerca di contaminanti di origine microbica

MONITORAGGIO MICROBIOLOGICO DELL’ACQUA CIRCOLANTE NEGLI UMIDIFICATORI ADIABATICI

Sezioni di umidificazione con ricircolo

6 MESI

Sezioni di umidificazione senza ricircolo

12 MESI

LR LOMBARDIA N. 33 DEL 30/12/2009 PER STRUTTURE SOCIO-SANITARIE
MONITORAGGIO MICROBIOLOGICO IMPIANTO
Cadenza minima annuale

1.6.4 Livelli Accettabili di pulizia per Impianti Ispezionati


CONDOTTE IN ESERCIZIO
ACCORDO STATO REGIONI 7 FEBBRAIO 2013 (pagina 20)


In accordo alle linee guida Stato Regioni del 2006 la quantità di particolato depositato dovrebbe essere ≤ 1 g/ mq.
In assenza di specifiche problematiche è accettabile ≤ 3 g/mq
UNI EN 15780

CLASSI DI PULIZIA

CONDOTTE MANDATA

CONDOTTE RIPRESA

BASSA

≤ 4,5 g/mq

≤ 6,0 g/mq

MEDIA

≤ 3,0 g/mq

≤ 4,5 g/mq

ALTA

≤ 0,6 g/mq

≤ 3,0 g/mq


CONDOTTE DI NUOVA COSTRUZIONE
ACCORDO STATO REGIONI 5 OTTOBRE 2006 (punto 2.1 nota 7)


≤ 0,075 g/mq
UNI EN 15780

CLASSI DI PULIZIA

CONDOTTE MANDATA / RIPRESA

CONDOTTE ESTRAZIONE

BASSA

≤ 0,9 g/mq

≤ 6,0 g/mq

MEDIA

≤ 0,6 g/mq

≤ 4,5 g/mq

ALTA

≤ 0,3 g/mq

≤ 3,0 g/mq

Bonifica impianti aeraulici e condotte di aerazione - prima e dopo intervento sanificazione
Bonifica impianto aeraulico - condotte di aerazione prima e dopo l'intervento di sanificazione

1.6.5 Risultato richiesto alle operazioni di Pulizia


CONDOTTE IN ESERCIZIO
ACCORDO STATO REGIONI 7 FEBBRAIO 2013 (pagina 20)


≤ 0,075 g/mq
UNI EN 15780

CLASSI DI PULIZIA

CONDOTTE MANDATA

CONDOTTE RIPRESA

BASSA

≤ 0,3 g/mq

≤ 0,3 g/mq

MEDIA

≤ 0,3 g/mq

≤ 0,3 g/mq

ALTA

≤ 0,3 g/mq

≤ 0,3 g/mq

1.6.6 Limiti di Contaminazione Batterica - Impianti Ispezionati

ACCORDO STATO REGIONI 7 FEBBRAIO 2013 (allegato 6)

DESCRIZIONE MONITORAGGIO

LIMITE DI CONTAMINAZIONE BATTERICA

Acqua delle sezioni di umidificazione adiabatiche

106 UFC / L


DESCRIZIONE MONITORAGGIO

LIMITE DI CONTAMINAZIONE BATTERICA

Acqua della torre evaporativa

107 UFC / L


DESCRIZIONE MONITORAGGIO

LIMITE DI CONTAMINAZIONE BATTERICA

LIMITE DI CONTAMINAZIONE FUNGINA

Polvere o superfici

30.000 UFC / GL

15.000 UFC / G



I valori di riferimento per ambienti indoor, sono stati proposti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che distingue cinque fasce di contaminazione:

LIVELLO CONTAMINAZIONE

CONCENTRAZIONE (UFC/m3)

Molto basso

<50

Basso

50 – 100

Medio

101 – 500

Alto

501 – 2000

Molto alto

>2000

Si distinguono tre fasce di livello all’interno delle quali inserire le singole valutazioni:

  • Livello molto basso – Basso: livello di contaminazione e comfort ottimo
  • Livello medio: livello di contaminazione accettabile
  • Livello alto – Molto alto: livello di contaminazione che richiede un intervento di bonifica.

I valori di riferimento per i patogeni che più frequentemente si possono trovare in un impianto aeraulico e ricadono nel campo di applicazione del titolo X del D. Lgs. 81/2008,che comprende tutte le attività che possono comportare rischio derivante da agenti biologici, comprese quelle con rischio potenziale di esposizione, sono:

  • per gli Stafilococchi minore o uguale a 0 UFC/m2
  • per la Pseudomonas aeruginosa minore 0 uguale a 0 UFC/m2
  • per l’Aspergillus minore o uguale a 0 UFC/m2
  • per il Cladosporium minore o uguale a 0 UFC/m2
  • per Legionella minore o uguale a 0 UFC/m2

 

I patogeni indicati essendo classificati al gruppo 2 (tranne il Cladosporium che è 3° gruppo) tra i patogeni (allegato XLVI), in base a quanto prescritto dal D. Lgs. si deve provvedere alla Valutazione del Rischio, attuando successivamente le eventuali misure di minimizzazione e controllo valutate opportune.

1.7 Conclusioni

È un obbligo per il Datore di Lavoro, Proprietario degli impianti e Manutentore Responsabile effettuare le attività di controllo igienico sanitari previste dalle Linee Guida emesse dalla Presidenza del Consiglio (Conferenza Permanente Stato-Regioni) “Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento aria” del 7 febbraio 2013 e "Schema di Linee Guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione " del 5 ottobre 2006  e conformi alle disposizioni del  DL 81/2008 Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro del 10 aprile 2008 .

FONTI

  • DL 81/2008: Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro del 10 aprile 2008;
  • Linee Guida emesse dalla Presidenza del Consiglio (Conferenza Permanente Stato-Regioni) intitolate:
    • Schema di Linee Guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione del 5 ottobre 2006;
    • Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento aria del 7 febbraio 2013;
    • Linee Guida per la prevenzione e il controllo della Legionellosi del 7 maggio 2015 (Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano)
  • Protocollo Operativo AIISA per l’ispezione e la sanificazione degli impianti aeraulici Rev. 0.1 del 30 Aprile 2018;

 

Per ulteriori riferimenti normativi consultare anche: https://www.techno-one.it/company/normativa-di-riferimento

 


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