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Via Enrico Mattei, 3
20037 Paderno Dugnano (MI)
In questo articolo vengono trattati in modo esaustivo gli aspetti della Normativa e delle Linee Guida, le prescrizioni tecniche e le tempistiche di ispezione visiva/tecnica, intervento di sanificazione e bonifica impianti aeraulici e condotte di aerazione per uniformarsi ai dettami della legge e mantenere in regola i locali delle attività produttive e commerciali.
La normativa vigente in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, D.L.vo 81/2008 art. 64, obbliga i datori di lavoro a provvedere affinchè i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi vengano sottoposti a regolare pulitura, onde assicurare condizioni igieniche adeguate. Tale obbligo riguarda anche gli impianti di Climatizzazione e Ventilazione ed i loro componenti.
All’allegato IV – Requisiti dei luoghi di lavoro - al punto 1.9 Microclima sottopunto 1.9.1 “Aerazione dei luoghi di lavoro” recita con riferimento agli impianti aeraulici:
Già l’Accordo della Conferenza permanente per i rapporti tra Stato e le Regioni del 5 ottobre 2006 con cui è stata sancita l’adozione delle “Linee guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di Climatizzazione” aveva sottolineato gli obblighi dei datori di lavoro relativamente alla regolare pulizia e manutenzione tecnica degli impianti.
Tale Accordo, tutt’ora vigente, ha introdotto nuovi concetti in tema di Pianificazione della manutenzione (Art. 1), di Requisiti igienici per le operazioni di manutenzione degli impianti di Climatizzazione (Art. 2) e anche di Qualificazione e Formazione del personale (Art. 3 ) che deve essere istruito all’uopo.
Nel novembre 2011, grazie al recepimento da parte della UNI della norma europea EN 15780 dal titolo “ Ventilazione degli edifici – Condotte – Pulizia dei sistemi di ventilazione”, sono stati introdotti i criteri per la valutazione delle condizioni di pulizia delle condotte di distribuzione dell’aria e le procedure da adottare.
Più recentemente, il 13 febbraio 2013 è stato pubblicato l’Accordo sancito tra la Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato e le Regioni, dal titolo “Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento dell’aria”.
Più recentemente sono state emesse le nuove specifiche Linee Guida Italiane per la prevenzione e il controllo della legionellosi del 7 maggio 2015.
Per quanto riguarda le misure da adottare per prevenire e controllare la diffusione della Legionella all’interno degli impianti di climatizzazione e di distribuzione dell’acqua calda e fredda sanitaria, esiste un documento della Conferenza Permanente per i rapporti tra Stato e Regioni, dal titolo “Linee guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi” , datato 4 aprile 2000, ed un documento, pubblicato dal medesimo organismo, datato 26/01/2005 dal titolo “Linee guida recanti indicazioni sulla Legionellosi per i gestori di strutture turistico ricettive e termali”.
Per tutte riportiamo qui di seguito le delibere adottate delle regioni Emilia Romagna e Lombardia e le linee guida pubblicate dall’ARPA agenzia del territorio del Molise, con il patrocinio dell’AICARR, particolarmente completo dal punto di vista tecnico.
DGR Emilia Romagna 21/07/2008
“Linee guida per la sorveglianza e il controllo della Legionellosi nelle strutture turistico ricettive e termali”
DGR Lombardia 24/02/2009
“Linee guida per la sorveglianza e il controllo della Legionellosi nelle strutture socio – sanitarie”
ARPA Agenzia Regionale per la protezione ambientale del Molise ottobre 2010
“Linee guida per la prevenzione impiantistica della Legionellosi”
A questo punto, disponendo dei necessari riferimenti normativi e procedurali, anche se non sempre coerenti e in alcuni casi addirittura in manifesta conflittualità tra di loro (vedi disposizioni dalla norma EN 15780 e prescrizioni degli Accordi Stato e Regione in vigore), la manutenzione degli impianti che, nella maggior parte dei casi, era stata sino ad oggi disattesa riguardo a tali aspetti, limitandosi ai soli interventi finalizzati alla pulizia dei filtri e dei componenti accessibili, dovrà ora prevedere anche i controlli sullo stato di pulizia delle reti aerauliche ed in generale sulla igienicità di tutti i componenti installati.
La sussistenza, come già sopra accennato, di diffuse incongruenze tra la norma UNI EN 15780, rappresentante degli standard internazionali del settore, e le disposizioni legislative summenzionate, operanti sul territorio italiano, pone pertanto un serio problema interpretativo:
Nella attività di tutti i giorni quale norma seguire?
Il dato fondamentale è che per sua stessa natura la norma tecnica europea EN, che viene emanata in Italia all’UNI, è una norma di applicazione volontaria, una cosiddetta norma di “Buona Tecnica”.
Perché riceva una diretta cogenza sul piano dell’ordinamento e quindi una sanzionabilità di natura civile penale, occorre un Atto di recepimento ad opera di una fonte legislativa (Legge del Parlamento, Decreto legge, Decreto legislativo o Legge regionale)
Finchè non viene in tal modo recepita essa deve essere considerata fonte normativa di grado subordinato rispetto alle leggi dello Stato, delle Regioni ed alle Linee guida Ministeriali.
Deve essere invece considerata sovraordinata rispetto alle linee guida di Enti od Organismi privati (Es. NADCA)
Questa procedura fornisce al datore di lavoro indicazioni pratiche per la valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento dell’aria e per la pianificazione degli interventi di manutenzione, in considerazione di quanto riportato nelle Leggi regionali, Linee guida nazionali e norme tecniche prodotte sull’argomento.
Impianti di trattamento dell’aria, a servizio di ambienti di lavoro chiusi, destinati a garantire il benessere termo-igrometrico degli occupanti.
Per il mantenimento dei requisiti igienici è necessario effettuare periodici interventi di pulizia e manutenzione che devono prevedere una ispezione visiva e, se necessaria, una tecnica.
Le sezioni dedicate alle ispezioni ed i relativi allegati contengono indicazioni tratte dalle Linee Guida dell’accordo Stato Regioni del 2006:
Il primo controllo deve avvenire all’attivazione dell’impianto al fine di accertare che esso sia stato posto in opera pulito e, se necessario, sanificato (assenza di detriti e polvere di cantiere, ecc.)
Il limite ammissibile per il particolato depositato nei condotti dell’aria considerati puliti, privi di rivestimento interno, è di 0,075 g/mq (secondo il NADCA vacuum test)
I sistemi impiantistici devono essere controllati regolarmente e devono essere puliti, se necessario, da personale qualificato; un sistema può definirsi mantenuto pulito solo quando tutte le superfici del sistema stesso (in particolare dei condotti dell’aria) non presentino accumuli di particolato superiori a 1 g / mq
Le ispezioni igieniche dei sistemi di condizionamento dell’aria devono essere effettuate da personale tecnico competente del settore:
Questo documento ribadisce la necessità, già individuata nelle liee guida del 2006, dell’istituzione di un registro degli interventi di manutenzione, ordinari e straordinari, effettuati sull’impianto, fornendo anche una Check List delle verifiche oggetto di ispezione visiva che, unitamente ad un modello di rapporto dei risultati dell’ispezione tecnica, dovranno essere allegati al suddetto registro.
L’ispezione visiva permette di accertare lo stato dei vari componenti dell’impianto nell’ambito di interventi manutentivi programmati. Tale esame consiste nel valutare lo stato igienico di alcuni punti critici dell’impianto e la loro funzionalità.
Responsabile della pianificazione degli interventi di manutenzione:
Esecutore:
Periodicità:
Principali componenti dell’impianto da ispezionare e operazioni da effettuare:
L’ispezione tecnica prevede normalmente campionamenti e/o controlli tecnici sui componenti dell’impianto al fine di valutarne l’efficienza, lo stato di conservazione e le condizioni igieniche.
Essa permette di diagnosticare le criticità manifestate dall’impianto, le misure da intraprendere e la tempestività con cui intervenire.
Responsabile della pianificazione degli interventi di manutenzione:
Esecutore:
Periodicità:
Principali componenti dell’impianto da ispezionare e operazioni da effettuare:
La carica batterica totale presente nell’acqua di umidificazione non deve superare 1.000 CFU (unità formanti colonia) / ml (10 6 CFU / l)
In caso di concentrazioni rilevate < a 103 CFU / l non si prevede alcun intervento.
In caso di concentrazioni rilevate < a 106 CFU / l > a 103 CFU / l si procede alla pulizia del bacino, alla sostituzione dell’acqua e ad un nuovo esame microbiologico a distanza di 15 gg.
In caso di concentrazioni rilevate > a 10 3 CFU / l si procede ad un intervento di sanificazione.
Le linee guida della Conferenza permanente per i rapporti tra Stato e Regioni e le successive delibere, che alcune regioni hanno adottato sull’argomento, prescrivono di valutare lo stato igienico dei componenti dell’impianto attraverso il monitoraggio microbiologico delle superfici a contatto del flusso dell’aria.
In tal caso è raccomandabile valutare le cariche totali batteriche e micotiche (riferite a lieviti e muffe).
Inoltre, allorquando gli occupanti di ambienti lavorativi chiusi, lamentino sintomatologie potenzialmente correlabili con l’esposizione ad allergeni di origine biologica (riniti, dermatiti, asma, ecc.) occorre escludere tale rischio attraverso la ricerca di contaminanti di origine microbica, animale o vegetale.
Nel caso si rendesse necessario effettuare campionamenti microbiologici nell’impianto di climatizzazione al fine di rendere confrontabili i dati di successivi campionamenti, è opportuno effettuare i controlli utilizzando sempre le medesime matrici (aria, polvere) e monitorando nel tempo gli stessi punti di prelievo.
È anche utile associare al campionamento i rilievi microclimatici di base (temperatura, umidità relativa e velocità dell’aria)
Punti di prelievo per i campionamenti microbiologici:
Eventuali campionamenti dell’aria vanno effettuati sull’aria in uscita dai terminali di mandata (50 cm di distanza) e le cariche, espresse in Unità Formanti Colonia per metro cubo d’aria (UFC / m3), devono essere confrontate con le cariche rilevate all’esterno dell’edificio al fine di evidenziare eventuali fenomeni di concentrazione.
Si evidenzia come, relativamente ai risultati del monitoraggio microbiologico dell’aria, così come per quello delle superfici, non esistano valori limite di riferimento contemplati nella legislazione italiana, né Organismi Istituzionali competenti in materia abbiano formulato indicazioni al riguardo.
I PASSI PIU’ SIGNIFICATIVI DELLE LINEE GUIDA STATO REGIONI RELATIVE ALLA PREVENZIONE ED IL CONTROLLO DELLA LEGIONELLOSI - 2015.
Più recentemente con l’emissione delle nuove specifiche Linee Guida Italiane per la prevenzione e il controllo della legionellosi del 7 maggio 2015, il Controllo del Rischio Legionellosi non può ora essere perseguito esclusivamente tramite campionamenti d’acqua ma richiede uno studio accurato e dettagliato di ogni singolo impianto potenzialmente a rischio che permetta la definizione e l’applicazione routinaria di un Piano di Controllo basato sulle sue specifiche peculiarità, che tuteli efficacemente lo stabilimento nel quale è esercitato sia sul lato della Salute e Sicurezza, sia sul lato legale e di tutela dell’immagine.
Si riportano di seguito i passi più significativi della normativa:
5.3. Impianti aeraulici
Prese d’aria esterna
Le prese d’aria esterna ….. occorre inoltre che siano ubicate ad idonee distanze (distanza minima 20 metri, preferibilmente superiore ai 50 metri o ancora superiore in presenza di venti prevalenti) da camini e da altre fonti di emissione di aria potenzialmente contaminata, con particolare riferimento a torri di raffreddamento, condensatori evaporativi e bocche di espulsione dell’aria dello stesso o di altri impianti aeraulici.
Filtri
Il costo di una filtrazione più efficace è molto inferiore a quello della pulizia dei componenti delle reti di distribuzione….. Sui sistemi di ripresa dell’aria dovrebbero essere installati filtri almeno di pari classe.
Sistemi di umidificazione
Non è consentito l’utilizzo di sistemi di umidificazione che possono determinare ristagni d’acqua. Si sconsiglia l’uso di umidificatori con ricircolo d’acqua interno all’Unità di Trattamento dell’Aria.
Batterie di scambio termico
…Risulta pertanto necessario installare vasche dotate della dovuta inclinazione in modo da evitare ristagni, e realizzarle con materiali anticorrosivi per agevolarne la pulizia. Gli scarichi delle vasche devono essere adeguatamente sifonati.
Silenziatori
I materiali fonoassorbenti impiegati di solito sono del tipo poroso e fibroso, e quindi particolarmente adatti a trattenere lo sporco e di difficile pulizia. Si raccomanda quindi l’impiego di finiture superficiali che limitino tali inconvenienti …
5.6. Gestione degli impianti aeraulici
Durante l’esercizio degli impianti è importante eseguire:
Canalizzazioni
Ai fini di una buona manutenzione delle condotte dell’aria occorre progettare, costruire ed installare i sistemi aeraulici tenendo anche presente le seguenti esigenze manutentive:
In particolare i controlli sono da eseguirsi presso le seguenti sezioni dell’impianto considerate più critiche:
Filtri
Umidificatori adiabatici
La qualità dell’acqua utilizzata nelle sezioni di umidificazione adiabatica deve essere periodicamente controllata. La frequenza di controllo deve essere fornita dalla valutazione del rischio legionellosi. L’incremento della carica batterica deve essere prevenuta …
Sanificazione dell’impianto
Unità di trattamento aria
Tutte le batterie di scambio termico, le vasche di raccolta dell’acqua di condensa, gli umidificatori, i ventilatori, le serrande e le griglie devono essere puliti utilizzando uno o una combinazione dei seguenti metodi:
Sezione filtrante
La sezione filtrante deve essere accuratamente pulita ed ogni residuo o ruggine deve essere rimosso. I filtri devono essere regolarmente sostituiti, nel rispetto delle specifiche fornite dal costruttore.
Umidificatori adiabatici
Sulla base della valutazione del rischio, il circuito della sezione di umidificazione deve essere regolarmente sanificato senza compromettere l’integrità del componente.
Canalizzazioni degli impianti centralizzati
Sulla base della valutazione del rischio, le canalizzazioni devono essere preliminarmente pulite e successivamente disinfettate mediante nebulizzazione, con apparecchiature idonee, del prodotto disinfettante. Tale operazione deve essere eseguita in più punti della distribuzione aeraulica, per consentire il dispensamento del prodotto disinfettante su tutta la superficie delle canalizzazioni.
TIPO DI UMIDIFICAZIONE |
TEMPISTICA RACCOMANDATA |
Nessuna umidificazione |
36 mesi |
Umidificazione a vapore |
24 mesi |
Umidificazione adiabatica |
12 mesi |
|
|||||
---|---|---|---|---|---|
CLASSI DI PULIZIA |
UTA |
Filtri |
Umidificatori |
Condotte |
Terminali |
BASSA |
24 mesi |
12 mesi |
12 mesi |
48 mesi |
48 mesi |
MEDIA |
12 mesi |
12 mesi |
6 mesi |
24 mesi |
24 mesi |
ALTA |
12 mesi |
6 mesi |
6 mesi |
12 mesi |
12 mesi |
MONITORAGGIO MICROBIOLOGICO IMPIANTO | Allorquando gli occupanti di ambienti lavorativi chiusi, lamentino sintomatologie potenzialmente correlabili con l’esposizione ad allergeni di origine biologica (riniti, dermatiti, asma, ecc.) occorre escludere tale rischio attraverso la ricerca di contaminanti di origine microbica |
---|
MONITORAGGIO MICROBIOLOGICO DELL’ACQUA CIRCOLANTE NEGLI UMIDIFICATORI ADIABATICI | |
---|---|
Sezioni di umidificazione con ricircolo |
6 MESI |
Sezioni di umidificazione senza ricircolo |
12 MESI |
MONITORAGGIO MICROBIOLOGICO IMPIANTO | Cadenza minima annuale |
---|
UNI EN 15780 | ||
---|---|---|
CLASSI DI PULIZIA |
CONDOTTE MANDATA |
CONDOTTE RIPRESA |
BASSA |
≤ 4,5 g/mq |
≤ 6,0 g/mq |
MEDIA |
≤ 3,0 g/mq |
≤ 4,5 g/mq |
ALTA |
≤ 0,6 g/mq |
≤ 3,0 g/mq |
UNI EN 15780 | ||
---|---|---|
CLASSI DI PULIZIA |
CONDOTTE MANDATA / RIPRESA |
CONDOTTE ESTRAZIONE |
BASSA |
≤ 0,9 g/mq |
≤ 6,0 g/mq |
MEDIA |
≤ 0,6 g/mq |
≤ 4,5 g/mq |
ALTA |
≤ 0,3 g/mq |
≤ 3,0 g/mq |
UNI EN 15780 | ||
---|---|---|
CLASSI DI PULIZIA |
CONDOTTE MANDATA |
CONDOTTE RIPRESA |
BASSA |
≤ 0,3 g/mq |
≤ 0,3 g/mq |
MEDIA |
≤ 0,3 g/mq |
≤ 0,3 g/mq |
ALTA |
≤ 0,3 g/mq |
≤ 0,3 g/mq |
DESCRIZIONE MONITORAGGIO |
LIMITE DI CONTAMINAZIONE BATTERICA |
Acqua delle sezioni di umidificazione adiabatiche |
106 UFC / L |
DESCRIZIONE MONITORAGGIO |
LIMITE DI CONTAMINAZIONE BATTERICA |
Acqua della torre evaporativa |
107 UFC / L |
DESCRIZIONE MONITORAGGIO |
LIMITE DI CONTAMINAZIONE BATTERICA |
LIMITE DI CONTAMINAZIONE FUNGINA |
Polvere o superfici |
30.000 UFC / GL |
15.000 UFC / G |
LIVELLO CONTAMINAZIONE |
CONCENTRAZIONE (UFC/m3) |
Molto basso |
<50 |
Basso |
50 – 100 |
Medio |
101 – 500 |
Alto |
501 – 2000 |
Molto alto |
>2000 |
Si distinguono tre fasce di livello all’interno delle quali inserire le singole valutazioni:
I valori di riferimento per i patogeni che più frequentemente si possono trovare in un impianto aeraulico e ricadono nel campo di applicazione del titolo X del D. Lgs. 81/2008,che comprende tutte le attività che possono comportare rischio derivante da agenti biologici, comprese quelle con rischio potenziale di esposizione, sono:
I patogeni indicati essendo classificati al gruppo 2 (tranne il Cladosporium che è 3° gruppo) tra i patogeni (allegato XLVI), in base a quanto prescritto dal D. Lgs. si deve provvedere alla Valutazione del Rischio, attuando successivamente le eventuali misure di minimizzazione e controllo valutate opportune.
È un obbligo per il Datore di Lavoro, Proprietario degli impianti e Manutentore Responsabile effettuare le attività di controllo igienico sanitari previste dalle Linee Guida emesse dalla Presidenza del Consiglio (Conferenza Permanente Stato-Regioni) “Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento aria” del 7 febbraio 2013 e "Schema di Linee Guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione " del 5 ottobre 2006 e conformi alle disposizioni del DL 81/2008 Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro del 10 aprile 2008 .
Per ulteriori riferimenti normativi consultare anche: https://www.techno-one.it/company/normativa-di-riferimento